Le forme di industrializzazione dell’agricoltura del Novecento sono tra i principali responsabili di molti degli attuali e più gravi squilibri ambientali del pianeta: cambiamenti climatici, minore disponibilità di acque di falda e di superficie, impoverimento del suolo, deforestazione, erosione genetica, forzatura della maturazione e della stagionalità dei prodotti con perdita dei sapori, cibi contaminati da residui chimici pericolosi per l’uomo e l’ambiente.
Senza dimenticare gli allevamenti intensivi che determinano crescenti carichi emissivi su acqua, aria e suolo, per far fronte a una domanda alimentare eccessivamente sbilanciata verso i prodotti di origine animale e ad un consumo di carne. E se si considera l’intera filiera dell’allevamento, emerge che la zootecnia è responsabile di gran parte delle emissioni dell’intero comparto: in Europa si calcola che quasi i ¾ dei seminativi siano coltivati non per produrre materia prima alimentare, ma mangimi.
Allo stesso tempo, l'agricoltura è anche vittima del surriscaldamento globale. In Italia i segnali di desertificazione sono allarmanti e la progressiva tropicalizzazione del regime climatico minaccia tradizioni agricole millenarie a favore di nuove colture, mentre i fenomeni estremi, come piogge intense, nevicate fuori stagione, ondate di calore, spesso mettono in ginocchio interi territori.
Oggi possiamo spezzare questa dinamica e trasformare l’agricoltura in un prezioso alleato per affrontare le grave crisi ambientale e creare un’economia veramente sostenibile.
Chiediamo una politica agricola comunitaria che sia:
Il consumo globale di carne è in aumento e questa scelta alimentare incide profondamente sulle emissioni di gas serra, sull’impatto negativo sull’ambiente e sulla nostra salute. Inoltre, il rispetto dei principi relativi al benessere animale negli allevamenti intensivi costituisce un fattore di evidente criticità.
Tra le sostanze utilizzate in ambito agricolo che hanno effetti tossici, una menzione particolare va riservata al Glyphosate, componente principale della maggior parte degli erbicidi utilizzati a livello mondiale.
I neonicotinoidi sono fortemente impattanti, specie per gli impollinatori. Attaccano infatti il sistema nervoso degli insetti, ma i rischi sono significativi anche per l’ambiente e gli ecosistemi, per la contaminazione delle acque sotterranee e per la salute umana.
Per l'edizione 2020 dello Spot School Award, Legambiente ha proposto una campagna sul consumo consapevole di carne e sul rapporto tra le nostre scelte e i cambiamenti climatici. Ad aggiudicarsi il premio Bronzo Sezione Stampa è stata la proposta della scuola NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, con un lavoro degli studenti Marianna Censi Morini, Camilla Ceriani, Silvia Trivella, Xinyi Zheng. La campagna è stata utilizzata da Legambiente in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione 2021.
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