Il settore edilizio è responsabile di buona parte delle emissioni climalteranti, non solo perché continuiamo ad utilizzare energie fossili per soddisfare i nostri fabbisogni, ma anche perché viviamo in case, scuole, uffici vecchi e inefficienti, che sprecano buona parte dell’energia che usiamo per riscaldarci. Efficientare le nostre abitazioni, scuole ed uffici, migliorare i processi produttivi del settore edilizio ed utilizzare materiali innovativi e sostenibili ci consentirebbe di cambiare in maniera significativa i numeri sulle nostre bollette o addirittura di azzerarli, creando per tutti ambienti più confortevoli e salubri.
Oggi esistono tutte le condizioni tecnologiche ed economiche per puntare a una nuova edilizia, capace di contribuire attivamente alla lotta all’inquinamento atmosferico e allo sfruttamento dei suoli, favorendo contemporaneamente il nostro benessere.
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La riqualificazione energetica e sismica degli edifici del Paese deve essere un obiettivo prioritario del Governo. Per questo chiediamo lo sviluppo di un piano che coinvolga in primo luogo uffici pubblici e scuole. Per queste ultime, in particolare, il Piano per le Scuole dovrebbe prevedere la riduzione del 50% dei consumi nel 50% delle scuole entro il 2030.
In tema di case, la riqualificazione dovrebbe riguardare almeno 30.000 condomini all’anno fino al 2030, determinando così un risparmio per le famiglie di quasi 400 milioni di euro annui, con una media di circa 620 euro l’anno ad alloggio. Dal punto di vista ambientale, raggiungere quest’obiettivo consentirebbe di eliminare 840.000 tonnellate di CO2 all’anno e di ridurre i consumi di gas di circa 420 milioni di metri cubi di gas.