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Sonatrach Raffineria Italiana S.r.l.

L’attuale raffineria Sonatrach nasce nel 1949 come RASIOM per iniziativa del petroliere capostipite Moratti che l’ha acquistata, usata in Texas, trasportata via mare e rimontata ad Augusta. A questo primo insediamento seguiranno quelli della petrolchimica privata e di stato, le centrali termoelettriche e le cementerie. È l’avvento del cosiddetto miracolo industriale che porterà in questa parte della Sicilia progresso tecnico e miglioramento economico ma anche tanto inquinamento i cui effetti drammatici emergeranno nei decenni successivi.

Nel 1961 la Rasiom viene ceduta alla Esso che la gestisce fino al novembre 2018 quando la venderà all’azienda di stato algerina Sonatrach.

È autorizzata a raffinare annualmente circa 14,4 milioni di tonnellate (in realtà, ne raffina da 7 a 10 milioni) di petrolio grezzo per produrre benzine, gasolio, kerosene GPL, propilene, bitume, olio lubrificante, ecc.

Ha un parco di 280 serbatoi con capacità di circa 3 milioni di metricubi di idrocarburi.

Occupa una superfice di 220 ettari del SIN ed ha nel porto di Augusta due pontili petroliferi attraverso i quali riceve le materie prime e spedisce la maggior parte dei prodotti raffinati.

 

PERCHÉ È UN NEMICO DEL CLIMA?

Suolo e falda sottostanti la raffineria sono contaminati e le attività di bonifica non risultano concluse. Sono stati realizzati circa 300 pozzi per l’emungimento della falda idrica al fine di estrarne gli idrocarburi surnatanti.

I ricorrenti episodi di emissioni moleste di H2S, COV, NMHC, benzene, ecc. hanno indotto nel 2013 l’ARPA Sicilia e l’amministrazione comunale di Melilli a chiedere al ministero dell’ambiente il riesame dell’AIA rilasciata nel 2011.  L’AIA, dopo l’opposizione dell’azienda e una lunga contrapposizione tra le parti, è stata aggiornata nel 2015 e nel 2016, riesaminata e rinnovata con rilascio di nuovo provvedimento nel 2018.

Nel luglio 2017, dopo le numerose segnalazioni e denunce delle associazioni per le fastidiose emissioni odorigene, le raffinerie Esso e ISAB Nord e Sud, sospettate di dare un “significativo contributo al peggioramento della qualità dell’aria dovuto alle emissioni degli impianti”, furono poste sotto sequestro preventivo dalla Procura di Siracusa e furono concessi 15 giorni di tempo, pena sequestro definitivo, per aderire all’invito di adempiere alle prescrizioni previste dall’AIA presentando un piano di adeguamento entro 12 mesi.

Inoltre, nonostante gli aggiornamenti tecnici attuati nel corso della sua lunga attività continua a emettere quantitativi ingenti di gas climalteranti (ben 1.554.810 tonnellate di gas serra nel solo 2019), inquinanti e cancerogeni. Così come tutte le altre aziende del polo industriale, nell’ottobre 2018 la Esso e poi la Sonatrach (nuova proprietaria dal novembre 2018) hanno impugnato al TAR di Palermo il Piano Regionale per la tutela della qualità dell’aria ritenendo l’istruttoria inadeguata, basato su dati vecchi, eccessivamente onerosa l’applicazione anticipata di alcune BAT e dai risultati incerti. Il TAR nel luglio 2020 ha dato ragione agli industriali censurando il piano nelle parti che le riguardava sebbene abbia stabilito che: “considerata la rilevanza degli interessi pubblici sottesi (atti di primaria importanza essendo diretti a garantire un bene fondamentale quale la salubrità nel rispetto di parametri rigidamente fissati dal diritto Ue) il Collegio ritiene opportuno sottolineare come sia preciso dovere della Regione procedere con solerzia ad adeguare la rete di rilevamento e ad aggiornare i dati secondo le previsioni normative avvalendosi dell’Arpa”. Fatto sta che ad oggi il Piano non è stato ancora adeguato e gli imponenti fenomeni di molestie olfattive continuano con frequenza.

 

TIPOLOGIA DI INQUINAMENTO

Le attività della Sonatrach hanno un consistente impatto su tutte le matrici ambientali (aria, acqua, suolo), specie in un’area dove è elevato il rischio per la salute dei cittadini residenti attorno alla zona industriale e che sono sottoposti alla presenza costante di sostanze dannose e cancerogene.

 

APPROFONDIMENTI

 

https://www.minambiente.it/bonifiche/documenti-sullo-stato-di-avanzamento-delle-procedure-di-bonifica

https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/data/industrial-reporting-under-the-industrial-2

https://www.epicentro.iss.it/ambiente/StudioSentieriRisultati