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Taranto - mezzi per il trasporto pubblico e per la raccolta dei rifiuti alimentati con Enidiesel+

Di gennaio 2019 l’accordo multilaterale sottoscritto dall’amministrazione comunale di Taranto, dall’AMAT, dall’AMIU, società che si occupano rispettivamente del trasporto pubblico e della gestione dei rifiuti in città, e da Eni, il colosso italiano dell’Oil&Gas. L’intesa si esplica attraverso l’uso del carburante Enidiesel+ per alimentare i mezzi dell’AMAT e dell’AMIU.

La sperimentazione partirà il prossimo primo marzo e si concluderà il 30 agosto. Il gasolio tradizionale verrà sostituito, senza alcun costo aggiuntivo per il Comune e le due aziende pubbliche locali, dal nuovo combustibile - Enidiesel+ -  la cui parte rinnovabile – che rappresenta solo 15% del carburante - viene prodotta da Eni grazie a un brevetto proprietario che ha consentito la trasformazione di raffinerie convenzionali in bioraffinerie, cioè in grado di trasformare materie prime di origine biologica, inclusi gli oli vegetali usati e grassi animali, in biocarburanti di alta qualità”.

La partnership prevede contestualmente anche il potenziamento della rete cittadina di raccolta degli oli alimentari esausti da consegnare all’AMIU.

 

PERCHÉ È UN NEMICO DEL CLIMA?

Come anticipato, solo il 15% del carburante Enidiesel+ è di origine rinnovabile (e prende il nome di green diesel), e di questa frazione unicamente il 10% deriva realmente dalla trasformazione degli oli alimentari esausti. L’80%, invece, proviene dalla lavorazione diretta dell’olio di palma.

Studi a carico della Commissione Europea hanno dimostrato che le piantagioni di olio di palma (soprattutto in Indonesia) sottraggono spazio alla foresta, distruggono biodiversità e torbiere: sono causa diretta ed indiretta del triplo delle emissioni di CO2 rispetto al gasolio fossile. Per questa ragione la CE classifica l’olio di palma come “ad alto rischio ILUC” (Indirect Land Use Change – Consumo Indiretto di Suolo).

Oltre a questo, Legambiente è ricorsa all'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM), che nel 2020 ha indicato come ingannevole la pubblicità di Eni che professava l’ecosostenibilità del carburante Enidiesel+. A seguito della condanna, la società è stata obbligata a pagare una multa di 5 milioni di euro.

In conclusione, il carburante Enidiesel+, oltre ad essere stato oggetto di una campagna di greenwashing, causa danni all’ambiente superiori rispetto al diesel di origine fossile, e l’AMAT con l’AMIU, in virtù della partnership stipulata con Eni, sono corresponsabili del relativo inquinamento.

 

TIPOLOGIA DI INQUINAMENTO

Emissioni climalteranti, deforestazione, perdita biodiversità.

 

APPROFONDIMENTI

Rapporto Olio di Palma 2020 di Legambiente

http://www.viviconstile.org/magazine/articoli/il-mio-comune-distrugge-le

https://www.laringhiera.net/taranto-intesa-con-eni-ecodiesel-sui-mezzi-di-amat-e-amiu/

https://www.lanuovaecologia.it/wp-content/uploads/2020/01/Dossier-Linganno-del-green.pdf