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Complesso petrolchimico Versalis S.p.A.

Il complesso petrolchimico attualmente denominato VERSALIS, ubicato nell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) e Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Priolo ed esteso 1.500.000 metri quadri, è il risultato di iniziative industriali avviate nella metà del secolo scorso e con il tempo cambiate nell’assetto, nella proprietà e nella denominazione.

L’azienda privata SINCAT, Società Industriale Catanese, nel 1956 costruisce la fabbrica per la produzione di fertilizzanti chimici e poco dopo, nel 1959, realizza il famigerato impianto Cloro-Soda che per 50 anni contaminerà tutte le componenti ambientali dell’area con il suo mercurio. Nel 1972 è acquisita dalla MONTEDISON (azienda privata nata dalla fusione di Montecatini con Edison di cui fino al 1977 fu presidente Eugenio CEFIS, dapprima manager di stato e successore di Enrico MATTEI alla presidenza dell’ENI, poi potente imprenditore privato che coniò il termine “RAZZA PADRONA” per indicare quegli esponenti dei “poteri forti” come lui che prosperavano e prosperano ancora oggi grazie all’intreccio tra affari e politica). Nel 1981 viene costruita ed entra in funzione la ICAM (Impresa Congiunta Anic Montedison) con il suo cracker dell’etilene che nella immane e spaventosa esplosione del 19 maggio 1985 provocò vittime, distrusse l’impianto e rese evidente la mancanza di vie di fuga per le popolazioni di Augusta, Priolo e Melilli. Fu ricostruito in poco più di un anno. Passato di proprietà ad ENICHEM e poi nel 1989 ad ENIMONT (fusione di ENI con MONTEDISON), nel 1990 il complesso torna interamente di proprietà dell’ENI. Da queste compravendite tra aziende statali e private scaturirà l’inchiesta di TANGENTOPOLI sulla cosiddetta maxi-tangente Enimont da 150 miliardi di lire. Infine, nel 2002 ENICHEM S.p.A (oggi SYNDIAL) cede il ramo d’azienda chimica a POLIMERI EUROPA che nel 2012 assume la denominazione VERSALIS S.p.A.

L’azienda ha una capacità produttiva di circa 560.000 tonnellate/anno di etilene, 375.000 t/a di propilene, 260.000 t/a di miscela butadiene, 560.000 t/a di benzina cracking e 670.000 t/a di idrocarburi aromatici (benzene, toluene, xilene).

Utilizza principalmente il suo pontile nel porto di Augusta per la ricezione e la spedizione dei prodotti via nave cisterna e gasiera.

 

PERCHÉ È UN NEMICO DEL CLIMA?

Il complesso dispone di circa 70 serbatoi, anche criogenici, con capacità di centinaia di migliaia di metri cubi per lo stoccaggio di materie prime e di prodotti finiti liquidi e liquefatti.

VERSALIS ha circa 120 punti di emissione convogliate (camini, forni, torce) e numerosi punti di emissione diffuse e fuggitive (pompe, valvole, flange) dai quali vengono emesse quantità rilevanti di SO2, Nox, CO2, NMHC, Polveri, Benzene, Arsenico e altri metalli pesanti.

VERSALIS ha comunicato al Registro Europeo delle Emissioni di aver emesso in atmosfera nel 2018 circa 855.000 tonnellate di CO2 e quasi 12 tonnellate di Benzene.

Al pari delle altre industrie del polo petrolchimico la VERSALIS si è opposta al Piano Regionale di Tutela della qualità dell’Aria.

I suoli dello stabilimento e la falda idrica sono contaminati da idrocarburi, benzene, metalli pesanti, ceneri di pirite, pcb, ecc. L’azienda ha presentato 4 piani di bonifica dei suoli e falda che sono stati approvati dal ministero dell’Ambiente con decreti del 2004, 2007, 2008 e 2019. Il Progetto Definitivo di Bonifica delle acque di falda risulta attivato con la realizzazione di barriere idrauliche costituite da decine di pozzi-piezometri per l’estrazione delle acque contaminate e l’invio all’impianto TAF (Trattamento Acque di Falda). Non risultano completati e non è noto lo stato di avanzamento degli altri progetti di bonifica approvati da tempo.

Nel febbraio 2019 la VERSALIS e altre aziende del polo industriale sono state poste sotto sequestro preventivo in relazione alla conduzione delle attività industriali, per l’omessa adozione delle migliori tecnologie, per la mancata messa in opera di soluzioni impiantistiche e strutturali e per il mancato rispetto delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni integrate ambientali (AIA). Le indagini preliminari dell’inchiesta “No Fly” si sono concluse a marzo 2021 con la sostanziale conferma delle contestazioni. Legambiente ha dichiarato che si costituirà parte civile in caso di rinvio a giudizio.

 

TIPOLOGIA DI INQUINAMENTO

Le attività della VERSALIS hanno un consistente impatto su tutte le matrici ambientali (aria, acqua, suolo), specie in un’area dove è elevato il rischio per la salute dei cittadini residenti attorno alla zona industriale e che sono sottoposti alla presenza costante di sostanze dannose e cancerogene.



APPROFONDIMENTI

 

https://www.minambiente.it/bonifiche/documenti-sullo-stato-di-avanzamento-delle-procedure-di-bonifica

https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/data/industrial-reporting-under-the-industrial-2

https://www.epicentro.iss.it/ambiente/StudioSentieriRisultati

https://www.repubblica.it/online/lf_dietro_il_listino/040528cefis/cefis/cefis.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Processo_Enimont